Eivind Aarset è tra i chitarristi norvegesi più richiesti. Aarset ha saputo creare un suono facilmente identificabile attraverso la volontà di indagare il maggior numero di possibilità musicali al di fuori di canoni prestabiliti. Ma non solo. Il musicista norvegese è un chitarrista con una visione musicale unica che assorbe e riflette tutti i tipi di musica, pur mantenendo un proprio personale suono.
Il suo debutto come band leader in Jazzland Recordings è stato descritto dal New York Times come “Uno dei migliori album di musica elettrica post-Miles”. Questo ha stabilito un punto di riferimento elevato che Aarset ha costantemente rispettato e superato, sia in studio che nelle esibizioni dal vivo.
I.E, il suo ultimo lavoro pubblicato da Jazzland, è forse il lavoro che meglio indaga e svela queste caratteristiche e riprende idealmente il discorso lasciato aperto con Dream Logic.
Il mondo sonoro di Aarset è un luogo che potrebbe essere mappato, basta saperlo ascoltare con attenzione. “Dream Logic” si era presentato ai fans con un suono, inaspettato, qualcosa a cui non erano abituati, ma oganico al mondo sonoo del chitarrista norvegese. Così è anch I.E.: destabilizzande e organico al tempo stesso.
Eivind Aarset ha lavorato con Jon Hassell, David Sylvian, Bill Laswell, Jan Garbarek, Paolo Fresu, Marilyn Mazur, J.Peter Schwalm, Mike Manieri, Marc Ducret, Michel Benitas Ethics, Martux- M, Stefano Battaglia, Michele Rabbia, Talvin Singh e Andy Sheppard. Ha lavorato con la band di Nils Petter Molvaer. Ha anche collaborato con Dhafer Youssef, sia dal vivo che in studio.